La vendemmia piacentina parte dalla Valchero
L’azienda Montesissa raccoglie le prime uve di Pinot Nero e Chardonnay e la qualità si presenta eccellente.
A differenza della vendemmia del 2014 influenzata da una annata piovosa e fredda, che ha costretto la raccolta delle uve abbastanza in ritardo, la vendemmia 2015 inizia molto in anticipo e con uve mature al punto giusto rispetto alla tipologia del prodotto che verrà realizzato.
Come la Franciacorta, la vendemmia Piacentina a due giorni di distanza, avviene con la raccolta delle uve a base spumante. Il Pinot Nero si presenta eccellente e con un’ottima spalla acida che fa dire a titolari dell’azienda che sarà il miglior Spumante “1948 Rosé” di tutte le annate precedutesi. Così lo Chardonnay che mostra una maturazione molto equilibrata da far prevedere lo Spumante Metodo Classico “Amanar” il fiore all’occhiello della cantina dei Montesissa di questa annata.
Nei prossimi giorni nei venti ettari vitati dell’azienda Montesissa due squadre di vendemmiatori procederanno alla raccolta delle uve per i vini giovani e poi la raccolta delle uve per i vini storici piacentini di grande struttura e da riserva, per consegnare agli amanti dei vini piacentini e al mercato in generale i nuovi vini della Valchero.
Nicola Montesissa (Agronomo ed Enologo) precisa: il cambiamento climatico in atto si manifesta con particolare importanza sul piacentino e sulla Valchero imponendoci da alcuni anni di modificare il nostro lavoro proprio dalla vigna, con interventi tesi a proteggere l’uva dall’eccesso di calore e insolazione, evitare la veloce maturazione delle uve nel mese di luglio e agosto (che toglie complessità e grazia ai vini), privilegiare le produzioni delle uve sempre più in alto delle nostre colline, curare maggiormente gli impianti più resistenti agli stress, densità d’impianto capaci di resistere meglio agli stress ed altro. Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza del Prof. Roberto Miravalle il quale già dal 2009 ci spronava in questa direzione e a lavorare con questa nuova filosofia agronoma.
Anche in cantina abbiamo aggiornato le nostre modalità di lavoro coniando l’acronimo “UVE SANE VINI SANI”, attraverso la lavorazione sempre più massiccia con l’azoto e quindi bassissimo utilizzo di solfiti, vinificazioni a freddo, sterilizzazione e inertizzazione di ogni recipiente e impianto, fino all’imbottigliamento del prodotto. Altra attenzione che abbiamo ulteriormente sviluppato è l’approvvigionamento dei sugheri (tappi) per l’imbottigliamento dei vini fermi, per i frizzanti e gli spumanti. Stiamo sperimentando un nuovo tipo di sughero per poter garantire il patrimonio organolettico e sensoriale dei nostri vini, e poter fornire apposita certificazione. Il nostro è un impegno a tutela dell’ambiente, dei nostri clienti e dei consumatori.
(servizio di Osvaldo Murri, giornalista, 10 agosto 2015).